martedì 30 settembre 2008

La tecnologia a servizio della solidarietà in Sud Africa - Un'altra Africa

La tecnologia per permettere alle persone di comunicare e di mobilitarsi per rendere il Sudafrica un paese migliore? Perchè no!?!
In Sud Africa l'organizzazione Heartlines forgood usa le moderne tecnologie della comunicazione per far in modo che le persone si aiutino reciprocamente.
Per saperne di più vi invitiamo ad andare sul sito di Africanews.it che ha intervistato via email la responsabile comunicazione di Forgood, Claire Taylor..
per leggere l'intervista clicca qui

lunedì 29 settembre 2008

Un'altra Africa..?!?!

Hai mai conosciuto un 'Africa diversa da quella mostrata in TV o nelle Agenzie di Viaggio?

Presentaci persone o iniziative che rappresentano l'Africa impegnata ogni giorno per costruire un immagine di sè diversa dagli stereotipi comuni, lasciando un commento a questo post o inviandoci una mail al nostro indirizzo: solidafrica2007@libero.it. Aspettiamo le vostre segnalazioni...

venerdì 19 settembre 2008

CRONACA NERA

Era pronto da un po', ma riusciamo a pubblicarlo soltanto ora....è il nuovo numero di Cronaca nera, l'inserto di Soli d'Africa...
abbiamo intenzione di coinvolgere tutti voi nella stesura di questo inserto con commenti, racconti, foto, approfondimenti...
contattateci e mandateci materiale, lo pubblicheremo sul prossimo numero di Cronaca nera e, se volete, proponete qualche argomento da trattare.

Leggi da questo link
http://www.jrstudio.it/cronacanera1.pdf

per contattarci: solidafrica2007@libero.it

giovedì 18 settembre 2008

Obiettivi o menzogne del millennio?

Sono trascorsi ormai otto anni da quando l'ONU, in seduta solenne, celebrò se stessa con la "Conferenza del Millennio". Erano presenti capi di stato e di governo di quasi tutti i paesi del mondo, ma evidentemente sedevando intorno ad un tavolo in cui sono alcuni avevano voce in capitolo. In un momento in cui l'Organizzazione non godeva di molto favore da parte dell'opinione pubblica mondiale, c'era bisogno di lanciare un messaggio per acquistare credibilità. Così l'ONU partorì gli "Obiettivi del Millennio". Otto grandi dichiarazioni di intenti, per otto problematiche molto delicate con altrettanti obiettivi da raggiungere entro il 2015.
Già all'epoca qualche esperto illuminato mise in dubbio il raggiungimento di tali obiettivi; qualche anno dopo, visti i primi risultati, gli scettici erano aumentati; oggi, chi crede al raggiungimento di tali obiettivi ha interessi particolari da difendere o è intellettualmente in mala fede.
Come si può pensare, ad esempio, che entro il 2015 il livello della fame nel mondo verrà dimezzazo rispetto a quello del 2000, se i dati dimostrano che questo è in aumento?
Di seguito uno dei tanti esempi che avvalorano la nostra tesi:
2008-09-18 19:40
Fao: nel mondo 920 mln di affamati
In due anni aumentati di 75 mln, maggior accelerazione di sempre
(ANSA) - ROMA, 18 SET - La fame nel mondo ha superato il tetto dei 900 milioni di persone, arrivando a quota 923 milioni, ha calcolato la Fao. Tra il 2005 e il 2007 ha compiuto il peggior salto in avanti della storia, aumentando di 75 milioni. Il prezzo del petrolio e quello dei fertilizzanti hanno acutizzato il problema; i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 52% tra il 2007 e il 2008 e quelli dei fertilizzanti sono quasi raddoppiati nell'ultimo anno.

giovedì 11 settembre 2008

MACIBOMBO: VERSO LE PERIFERIE MACIBOMBO: L'AFRICA OLTRE GLI STEREOTIPI

Macibombo: verso le periferie e Macibombo Africa oltre gli stereotipi, Terni 31 Agosto 6 Settembre 2008

Macibombo: verso le periferie, il progetto di sensibilizzazione sulle tematiche africane proposto dal gruppo di Soli d’Africa di Terni, aveva l’obbiettivo di sensibilizzare è di portare in uno dei quartieri di Terni un’immagine diversa dall’Africa.Macibombo: l'Africa oltre gli stereotipi è invece il nome del campo di formazione e animazione organizzato ogni anno da Chiama l'Africa e quest'anno cogestito dai ragazzi di Soli d'Africa che si è fuso con il primo progetto.

L’iniziativa di sensibilizzazione Macibombo: verso le periferie ha questo nome proprio per dare l’idea di come piccole attività, come quelle che abbiamo realizzato in questi giorni, possano veramente unire due mondi molto lontani mettendo in contatto le varie culture.

In realtà Macibombo in Shangana è il pulmino che viene usato in Mozambico per raggiungere le grandi città…ci piaceva poter pensare che da uno dei paesi più meridionali dell’Africa si potesse iniziare un viaggio di conoscenza che potesse arrivare fino ai quartieri di Terni.

L’opportunità creata dalla vincita del Bando Giovani ha data la possibilità al gruppo giovanile di Chiama l’Africa, Soli d’Africa di realizzare contemporaneamente Macibombo: l’Africa oltre gli stereotipi (annuale appuntamento che organizza Chiama l’Africa consistente in un campo di formazione e animazione che ha ripreso il nome dal progetto presentato dal gruppo di Soli d’Africa Terni) e Macibombo: verso le periferie.

La settimana di sensibilizzazione è iniziata Lunedì 1° settembre 2008 abbiamo iniziato Macibombo: verso le periferie, realizzando una caccia al tesoro dal titolo “Chi ama l’Africa trova un tesoro” per le vie del centro di Terni. Il gioco prevedeva piccoli indovinelli riguardanti personaggi e situazioni africane e anche dei quiz su personaggi famosi di Terni che hanno portato i partecipanti a coinvolgere la popolazione ternana per riuscire a risolverli. Il primo obiettivo di questa attività riguardava il dare vita a una situazione favorevole al primo approccio tra i partecipanti del campo Macibombo: l’Africa oltre gli stereotipi e la popolazione ternana. Un’altra finalità della caccia al tesoro riguardava la pubblicizzazione dell’evento infatti durante lo svolgimento sono stati distribuiti i volantini.

Nel pomeriggio si è svolto nella Biblioteca Comunale di Terni al Caffè Letterario la presentazione del libro “Il Gioco del Mondo” di Raffaele K. Salinari, docente di cooperazione internazionale all’Università di Bologna, Urbino e Parma. La presentazione del libro è stata introdotta dalla Dirigente della BCT Elisabetta Almadori, che dopo aver ringraziato tutto il gruppo di Soli d’Africa ha riportato la sua impressione riguardante la similitudine tra i valori e le parole di Salinari e quelli di Terzani.

Ne Il gioco del mondo la posta in gioco è davvero alta: “Un altro mondo è possibile, ma è anche necessario per chi vuole che la Vita continui ad esistere sul nostro pianeta” afferma l’autore fin dalle primissime righe del libro…

Un altro mondo è possibile - ma necessario – non solo nel futuro; avviene nel presente, ogni qual volta che siamo in grado di dialogare con tutti i mondi che vivono dentro e fuori di noi. Un altro mondo esiste già, dobbiamo solo ri-conoscerci in questa narrazione collettiva, fare anima nel mondo.

E’ nel non ancora che possiamo trovare tutti gli elementi per vivere la nostra re-esistenza, pensarci in un nuovo modello di civilizzazione per la cura del mondo; un avvenire radicalmente diverso da quello oggi prevalente, che ci concede solo una vita mortificata.

Si è concluso il pomeriggio con Paolo Tamiazzo Responsabile di Cooperazione Internazionale per Arci Umbria che ha tirato le conclusioni di tutto il discorso affrontato da Salinari e i partecipanti.

Da Martedì a Giovedì le attività si sono svolte a Piazza della Meridiana in zona BorgoRivo nel territorio della quarta Circoscrizione Colleluna dove dalle 17:00 alle 20:00 abbiamo svolto animazione e sensibilizzazione per bambini e ragazzi.

Martedì abbiamo preparato e allestito la mostra FotogrAfrica “Africa Europa Europa Africa ZeroDistanze”che è rimasta in Piazza per tutti e tre i giorni. I bambini e i giovani (andavano da età di 6 a 16 anni), soprattutto da Mercoledì dove le attività li coinvolgevano direttamente, hanno partecipato in massa. E’ bastato truccare dei bambini e proporre un gioco da tavola ambientato in una delle più famose baraccopoli del Kenya riprodotto sulla piazza dove le pedine erano i ragazzi per prendere confidenza e creare pomeriggi di sensibilizzazione cercando di riportare un’immagine non solo di disperazione che circonda l’Africa ma una proiezione di gioco e di colori…

Le due giornate chiamate Anima Terni sono state poi seguite nel Venerdì pomeriggio da un incontro dal titolo Africa: Identità e Comunicazione presso la Biblioluna dove hanno partecipato Cleophas Adrien Dioma (scrittore e organizzatore dell’Ottobre Africano a Parma) dal Direttore di Misna, Pier Mariano Benni e introdotto dal Presidente della IV Circoscrizione, Leo Venturi. Al dibattito, che aveva come argomento principale le immagine stereotipate e il ruolo che ha la comunicazione nel perpetuare distorsioni, sono intervenuti anche i partecipanti e ascoltatori grazie alla particolare modalità con cui i relatori hanno presentato e apportato il loro contributo.

A seguire grazie alla collaborazione con la Cooperativa Monimbò abbiamo offerto un aperitivo di prodotti equo e solidali.

L’ultima Giornata il 6 Settembre abbiamo presentato a Piazza Meridiana il gruppo Alì Et les Amis che hanno riempito la serata di ritmi e canti dell’Africa centro occidentale. Nella serata è stato anche presentato il libro “Con i piedi neri sulle strade bianche, poesie in bianco e nero” di Cleophas Adrien Dioma che ci ha fatto ascoltare due poesie di questo libro che sarà disponibile a Terni solo a Dicembre. Anche in questa serata è stato prezioso il contributo della Cooperativa Monimbò e del Gruppo Amnesty di Perugia, che stanno cercando di ricreare un gruppo Amnesty anche a Terni (da due anni non è più presente).

La specificità e la particolarità dell’argomenti trattati hanno bisogno di essere riproposti continuamente e trovare persone che hanno voglia di partecipare a questo momenti non è semplice. Alle questioni africane non facilmente si avvicinano le persone e soprattutto i giovani, e spesso chi si spinge alla scoperta di questo mondo lo fa in modo superficiale. Non bastano le donazioni, non basta fare carità, non basta pensare a questo continente come un continente da aiutare. Bisogna far capire giorno per giorno che siamo noi che dobbiamo essere aiutati dall’Africa nel riscoprire molti di quei valori che abbiamo perso, quali ad esempio la solidarietà e l’ospitalità (cose che noi non sappiamo più cosa siano, basti pensare alle leggi sull’immigrazione per capire quanto siamo, come italiani, europei e occidentali, rimasti così poco solidali e ospitali). Abbiamo bisogno di cambiare ogni giorno la prospettiva con cui guardiamo al diverso e con cui ci atteggiamo allo “straniero” per poter riproporre un nuovo patto di solidarietà internazionale basato prima di tutto sulla restituzione della dignità.