giovedì 31 gennaio 2008

ANCORA UN’ALTRA IMMAGINE DEL KENYA…

In un appello lanciato i primi giorni di gennaio, il Premio Nobel per la Pace 2004, Wangari Maathai, esordisce ricordando “ci si dimostra grandi in tempi come questi”..sebbene nessuno ne parli, centinaia e centinaia di persone, a Nairobi ed in tutto il Paese, lo stanno dimostrando, ma, come dice Padre Kizito, “resta deprimente il fatto che il futuro del Kenya dipenda da personaggi" che, per arrivare al potere, approfittano delle origini etniche -ottima discriminante- e della disperazione -ottima miccia- dei giovani disoccupati, pagandoli 2 euro al giorno per bruciare ed uccidere, per partecipare ad azioni di massa che hanno bloccato Nairobi per giorni interi, e che stanno gettando il Kenya occidentale nell’insicurezza più totale, innescando così una spirale di violenza che nell’ultimo mese ha visto oltre 900 morti e 250 mila sfollati.
Il grande storico e politico Ki-Zerbo disse: “Il potere è paragonabile ad un uovo: se lo stringi troppo forte, ti si rompe nella mano; ma se non lo stringi abbastanza, può scivolarti di mano e rompersi ugualmente. E’ un’immagine profonda che paragona il potere a qualcosa di molto prezioso, come l’uovo che porta dentro di sé la vita”..la vita di tante persone, ed i sogni di chi lotta con determinazione per il proprio Paese, e le speranze di pace e di un futuro migliore che accomunano milioni di giovani, aggiungerei io, ricordando Were, la sua splendida famiglia, e l’entusiasmo di Angelo (nella foto) e di tanti altri amici che un anno fa marciavano gioiosi colorando Uhuru Park.

martedì 29 gennaio 2008

Unità di tutti i lavoratori Immigrati ed Italiani

Domenica 27 Gennaio, h 13:30.
Stazione Tiburtina – Roma.
Un ragazzo Bengalese distribuisce volantini davanti alla stazione. E’ senza l’autorizzazione delle FS e ben presto la POLFER lo allontana: senza batter ciglio, il ragazzo ricambia il tono serio dei poliziotti con un sorriso, e si dirige verso gli autobus che arrivano per continuare a diffondere l’appello per un’Assemblea Pubblica. Sul volantino infatti c’era scritto:
“Il giorno 28 gennaio 2008 alle ore 17:00 nella Piazza di fronte alla Basilica di San Giovani in Laterano avrà luogo un’Assemblea Cittadina che informerà tutti i presenti sullo stato della lotta portata avanti dai lavoratori immigrati bengalesi.
Dal 20 Dicembre 2007 come lavoratori del Bangladesh siamo in mobilitazione: il 9 gennaio abbiamo manifestato in più di 6 mila per le strade di Roma, e da quel giorno siamo in presidio permanente davanti alla Basilica di San Giovanni in Laterano per chiedere il riconoscimento del Permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Nel mese di luglio del 2007 imponenti alluvioni hanno colpito il Bangladesh e nel mese di novembre un nuovo ciclone ha aggravato le già difficili condizioni di vita della popolazione, causando oltre 30.000 morti e 8 milioni di senza tetto. Oltre al ciclone, il Paese vive oggi sotto la minaccia di un’altra “calamità”, ma questa volta di natura politica: da oltre un anno non c’è un governo democratico eletto ed è vietata ogni attività politica che vada contro gli interessi dello stesso. Ci siamo rivolti alle istituzioni governative per avere quello che rivendichiamo come un diritto.
Questa lotta ha aperto una riflessione molto importante fra i lavoratori immigrati di diverse nazionalità, cioè la necessità dell’unità di tutti gli immigrati come lavoratori. Siamo nati e cresciuti in diversi continenti, realtà, culture…ma siamo sempre stati sfruttati dalle stesse multinazionali..e questa appartenenza alla stessa classe lavoratrice ci unisce indissolubilmente tra di noi. E così, per gli stessi motivi, ci unisce anche ai lavoratori Italiani.
E’ necessario che a questa lotta si uniscano i lavoratori Italiani e le altre comunità di lavoratori immigrati, per dare più forza alle nostre richieste e perché il permesso di soggiorno per motivi umanitari diventi permesso di soggiorno per tutti. I diritti dei lavoratori Italiani potranno essere salvaguardati soltanto se i lavoratori immigrati usciranno dalla clandestinità e dalla illegalità.
Se non avremo una risposta soddisfacente in merito alla richiesta di un permesso di soggiorno umanitario, continueremo la lotta del presidio permanente con uno sciopero della fame fino ad ottenere le nostre richieste.
Chiamiamo tutte le forze politiche, sindacali, e sociali che si definiscono democratiche, antirazziste e che sostengono di difendere i diritti dei lavoratori, ad essere presenti e portare il proprio sostegno e solidarietà aiutandoci a continuare ed organizzare la lotta insieme.
Permesso di soggiorno umanitario subito!
Permesso di soggiorno per tutti!
Unità di tutti i lavoratori, immigrati ed Italiani!”
Firmato il Comitato Immigrati in Italia

giovedì 24 gennaio 2008

Un'altra immagine del Kenya

Cari amici,
dopo le immagini delle violenze in Kenya che abbiamo visto nei giorni scorsi (e già, perchè ormai la preoccupazione per i turisti Italiani è già terminata) Veronica ed io (= Ce) volevamo proporvi un'immagine diversa del Kenya, che dimostra che gli scontri post-elettorali di etnico hanno solo la strumentalizzazione che ne è stata fatta dalla campagna politica, e che mostra l'impegno per la pace di giovani professionisti...Volevamo presentarvi degli amici di Nairobi, di Kibera per la precisione, che stimiamo molto. A partire da sinistra incontriamo Victor Shamwana, reporter del gruppo "Ndugu Mdogo Video", di etnia Luhya; Cosmas Musyoka, giornalista del giornale di strada "The Big Issue Kenya", Kamba; Daudi Nganga, della comunità Koinonia, Kikuyu; Francis Owino, video-maker di "Ndugu Mdogo Video", Luo. Nella foto, che è tratta dal sito di Padre Kizito http://kizito.blogsite.org/ - "Una vita in Africa", manca solo Newton, del gruppo di reporter "Ndugu Mdogo", perchè ha una gamba rotta.

mercoledì 23 gennaio 2008

METTERSI IN MEZZO 22 gennaio – 3 febbraio 2008 - Mostra fotografica a Bari

Gli amici dell'associazione “Kenda Onlus – Cooperazione tra i Popoli” di Bari,
presentano la mostra fotografica METTERSI IN MEZZO, un percorso fotografico risultato dell’esperienza in Israele e nei Territori Occupati, di Marco Ranieri e Claudio Carofiglio, che hanno voluto condividere immagini e riflessioni, raccontandoci il fascino e l’amarezza di una terra antica ma sempre sulla scena, dove si scontrano verità disparate e contrarie e nella quale c’è ancora una speranza di Pace e tanta voglia di vita “normale”.


La mostra si terrà dal 22 gennaio al 3 febbraio 2008
presso la “Galleria Spaziogiovani” Via Venezia,41 a Bari,
potrà essere visionata tutti i giorni dalle 18.00 alle 21.00
(il sabato fino alle 22.30) e dalle 10.00 alle 12.00 previa
prenotazione telefonica ai numeri 3925349238 – 3925391267 - 3385853905
o tramite comunicazione a mezzo mail all’indirizzo kenda@kenda.info
Su richiesta per le Scuole verrà organizzato un percorso didattico.
Confronta il programma sul sito http://www.kenda.it/

Per maggiori informazioni
Kenda Onlus • Via G. Amendola, 199/D • 70126 Bari – Italy • +39.338.58.53.905 • www.kenda.info• kenda@kenda.info

mercoledì 2 gennaio 2008

pace in kenya

Mi chiamo William Oduor Owino nato a Siaya Kenya sono in Italia da più di 5 anni (vivo a Lecce) ho lasciato mia madre e mio padre e i miei fratelli in Kenya. I miei genitori vivono a Ugunja vicino a Kisumu mentre i miei fratelli si trovano a Nairobi dove alcuni stanno trascorrendo il doposcuola (vacanze di natale) Questa lettera è per esprimere la mia vicinanza anche se lontano e con tanta pena nel cuore: per testimoniare la mia solidarietà e per stare vicino a tutte le persone che stanno soffrendo in questa tragedia che sta affliggendo la mia paese. sono di etnia luo in questo momento la mia etnia si è rivoltata contro ogni persona di etnia kikuyu.

La violenza che sta sconvolgendo il mio paese non è una violenza etnica ma frutto di una politica sbagliata, corrotta e assente. Le due etnie non sono mai andate d’accordo ma non mai arrivate a segni di guerra civile.

Per questo chiedo e mi appello a tutti e in particolare ai giovani e alla polizia di non partecipare e di cessare ogni tipo di violenza e di cercare di lavorare insieme per costruire un degno futuro nella nostra terra.



My name is William Oduor Owino born in Kenya Siaya Italy for 5 years (living in Lecce)

I left my mother and my father and my brothers in Kenya. My parents live in Ugunja near Kisumu while my brothers and my sisters are in Nairobi where some are spending Christmas holidays. This letter is to express my closeness, although far, and with such pain in the heart: to witness my solidarity and to be close to all persons who are suffering in this tragedy is that affecting my country . I am Luo ethnic groups at the moment my ethnic groups is turned against all persons Kikuyu ethnic groups.
The violence that is turning my country is not an ethnic violence but the result of a mistake absent and corrupt politics. The two ethnic groups have never been agreed but never arrived signs of a civil war.
For this I ask and I appeal to all and in particular to young people and the police not to participate and to cease all forms of violence and to seek to work together to build a future worthy of our land.