giovedì 31 gennaio 2008

ANCORA UN’ALTRA IMMAGINE DEL KENYA…

In un appello lanciato i primi giorni di gennaio, il Premio Nobel per la Pace 2004, Wangari Maathai, esordisce ricordando “ci si dimostra grandi in tempi come questi”..sebbene nessuno ne parli, centinaia e centinaia di persone, a Nairobi ed in tutto il Paese, lo stanno dimostrando, ma, come dice Padre Kizito, “resta deprimente il fatto che il futuro del Kenya dipenda da personaggi" che, per arrivare al potere, approfittano delle origini etniche -ottima discriminante- e della disperazione -ottima miccia- dei giovani disoccupati, pagandoli 2 euro al giorno per bruciare ed uccidere, per partecipare ad azioni di massa che hanno bloccato Nairobi per giorni interi, e che stanno gettando il Kenya occidentale nell’insicurezza più totale, innescando così una spirale di violenza che nell’ultimo mese ha visto oltre 900 morti e 250 mila sfollati.
Il grande storico e politico Ki-Zerbo disse: “Il potere è paragonabile ad un uovo: se lo stringi troppo forte, ti si rompe nella mano; ma se non lo stringi abbastanza, può scivolarti di mano e rompersi ugualmente. E’ un’immagine profonda che paragona il potere a qualcosa di molto prezioso, come l’uovo che porta dentro di sé la vita”..la vita di tante persone, ed i sogni di chi lotta con determinazione per il proprio Paese, e le speranze di pace e di un futuro migliore che accomunano milioni di giovani, aggiungerei io, ricordando Were, la sua splendida famiglia, e l’entusiasmo di Angelo (nella foto) e di tanti altri amici che un anno fa marciavano gioiosi colorando Uhuru Park.

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