martedì 6 gennaio 2009

Lettera da un folletto della foresta


Ambositra, 4 gennaio 2009

Non mi è bastato per niente potervi scrivere due righe di auguri per potere accomplire il mio compito e potermi congedare da voi, solo perchè a natale è consuetudine fare così...per raggiungere la sufficieza ma non il massimo, per essere soddisfatti ma non felici...viviamo in un mondo di comodo e le nostre vite cercano in ogni modo di recintarsi in questo spazio egoistico governato dalla pigrizia e mancanza di volontà...parole dure per chi ha voglia di interrogarsi perchè nel mondo esistono così tante ingiustizie e perchè noi non riusciamo a mettere un minimo di ordine in questo “sviluppo” che ci ha completamente esternato da ciò che è essenziale...potevo essere più simpatico scrivendovi due righe di auguri e felicitazioni per questo anno 2009 che verrà, ma se quest’anno che verrà deve essere uguale a quello che è passato senza che le persone che hanno sofferto possano soffrire un minimo di meno, senza che l’acqua dei mari e dei fiumi possa essere meno inquinata, senza che le foreste e la biodiversità che ci vive possano essere meno tartassate, allora preferisco dirvi chiaramente che il nostro modello di vita è la causa di tutto questo e che la nostra responsabilità non è minore di chi la sofferenza la provoca con la violenza...non sentiamoci estranei da tutto questo perchè non lo siamo e se pensiamo che lavorare otto ore al giorno ci esula dalla responsabilità di contrastare tutte le ingiustizie che ci sono nel mondo allora siamo nel torto, siamo vigliacci e saremo degli eterni infelici che tornano stanchi alla sera dal lavoro si accomodano sul divano a vedersi il mondo dalla televisione e a natale ci si ritorna a fare gli auguri di pace e di un felice anno nuovo...no, basta! Alziamoci, la felicità deve vedersi dai pori della nostra pelle, la gioia deve leggersi nello splendore dei nostri occhi e la pace deve essere gridata ai quattro venti fino a che non si stancheranno delle nostre grida...vogliamo un mondo diverso...affrontiamolo come possiamo questo nostro nuovo obbiettivo, ognuno con le sue possibilità e capacità...chi può dare 1 dia 1, chi può dare mille dia mille, chi può perdere la vita per una migliore la perda...non ci dobbiamo caricare di carichi troppo pesanti, carichi non nostri ed estranei ma dobbiamo combattere sui fronti che a noi sono più famigliari...svuotiamo le nostre dispense dai cibi che sappiamo avere impatti negativi sull’ambiente, svuotiamo il nostro corpo e i nostri pensieri dal superfluo, allontaniamoci dalle conversazioni inutili e incostruttive, dalle compagnie noiose e ignoranti, dalle abitudini abitudinarie e senza senso...limitarci nei nostri abusi non significa privarci del piacere di quella cosa ma dare alla cosa più importanza e gustarla molto di più al momento del suo consumo...non si deve approcciare la sobrietà per soffrire ma per dare maggiore valore alle cose...sapere che una persona del Madagascar non conoscerà mai il gusto del prosciutto o del parmigiano reggiano o dell’olio di oliva ci può fare riflettere sulla grandiosità del momento in cui noi possiamo gustare quelle cose...e come questi esempi per tutte le azioni che svolgiamo durante la nostra vita quotidiana, dal condurre l’automobile, dal guardare la televisione, dal prendere il treno, dall’andare al ristorante, dal comprare un vestito nuovo, dal farsi una vacanza al mare, in montagna o in un paese straniero, dal vederci un film al cinema, una partita di calcio, uno spettacolo a teatro, dall'abbracciare il proprio figlio, i propri genitori, la propria fidanzata, dal bersi un bicchiere d’acqua dal frigor, dal sedersi su di un water per fare i propri bisogni....tutto questo la maggior parte delle persone di questo mondo non possono permerresi di farlo! Non è lecito dare per scontato nulla ma tutto va analizzato nei suoi minimi particolari, perchè ogni nostra azione, ogni nostra abitudine e capriccio trovino in noi lo scoglio della loro analisi...coscientizzarsi per tutto e in tutto...chiedersi il perchè e per come...perchè io posso...perchè loro no...perchè costa tanto...perchè non costa niente...perchè per mangiare un cioccolatino devo scartare tre confezioni diverse e perchè per fare un bisogno in qualsiasi stazione italiana devo pagare dei soldi mentre urinare nel giardino della stazione è vietato?...perchè non ci sono più fontane nelle nostre città e perchè le sorgenti sono sempre meno? Perchè perchè e perchè?...quello che deve prevalere è il nostro orgoglio per scaravoltare quelli che i piedi ce li vogliono mettere in testa e mostrargli che possiamo anche fare senza di loro, perchè ai nostri perchè noi abbiamo trovato la nostra risposta che come dice un tipo di nome Thic Nhat Hanh “Ogni volta che respiriamo coscientemente, che facciamo un passo con consapevolezza, ogni volta che sorridiamo, contribuiamo positivamente alla pace, abbiamo fatto un passo verso la pace nel mondo" e i nostri perchè e la nostra coscentizzazzione ci devono solo aiutare a fare un passo verso la nostra gioia interiore che non sarà mai svincolata da tutti gli esseri sofferenti e indifesi che vivono su questa terra...viviamo e lottiamo insieme a queste persone. Pur non conoscendoci e pur essendo a migliaia di chilometri di distanza, abbiamo entrambi la sola umile e povera pretesa che il mondo sia un po meno peggiore di quello che era un secondo prima.




Nessun commento: