Domenica 27 Gennaio, h 13:30.
Stazione Tiburtina – Roma.
Stazione Tiburtina – Roma.
Un ragazzo Bengalese distribuisce volantini davanti alla stazione. E’ senza l’autorizzazione delle FS e ben presto la POLFER lo allontana: senza batter ciglio, il ragazzo ricambia il tono serio dei poliziotti con un sorriso, e si dirige verso gli autobus che arrivano per continuare a diffondere l’appello per un’Assemblea Pubblica. Sul volantino infatti c’era scritto:
“Il giorno 28 gennaio 2008 alle ore 17:00 nella Piazza di fronte alla Basilica di San Giovani in Laterano avrà luogo un’Assemblea Cittadina che informerà tutti i presenti sullo stato della lotta portata avanti dai lavoratori immigrati bengalesi.
Dal 20 Dicembre 2007 come lavoratori del Bangladesh siamo in mobilitazione: il 9 gennaio abbiamo manifestato in più di 6 mila per le strade di Roma, e da quel giorno siamo in presidio permanente davanti alla Basilica di San Giovanni in Laterano per chiedere il riconoscimento del Permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Nel mese di luglio del 2007 imponenti alluvioni hanno colpito il Bangladesh e nel mese di novembre un nuovo ciclone ha aggravato le già difficili condizioni di vita della popolazione, causando oltre 30.000 morti e 8 milioni di senza tetto. Oltre al ciclone, il Paese vive oggi sotto la minaccia di un’altra “calamità”, ma questa volta di natura politica: da oltre un anno non c’è un governo democratico eletto ed è vietata ogni attività politica che vada contro gli interessi dello stesso. Ci siamo rivolti alle istituzioni governative per avere quello che rivendichiamo come un diritto.
Questa lotta ha aperto una riflessione molto importante fra i lavoratori immigrati di diverse nazionalità, cioè la necessità dell’unità di tutti gli immigrati come lavoratori. Siamo nati e cresciuti in diversi continenti, realtà, culture…ma siamo sempre stati sfruttati dalle stesse multinazionali..e questa appartenenza alla stessa classe lavoratrice ci unisce indissolubilmente tra di noi. E così, per gli stessi motivi, ci unisce anche ai lavoratori Italiani.
E’ necessario che a questa lotta si uniscano i lavoratori Italiani e le altre comunità di lavoratori immigrati, per dare più forza alle nostre richieste e perché il permesso di soggiorno per motivi umanitari diventi permesso di soggiorno per tutti. I diritti dei lavoratori Italiani potranno essere salvaguardati soltanto se i lavoratori immigrati usciranno dalla clandestinità e dalla illegalità.
Se non avremo una risposta soddisfacente in merito alla richiesta di un permesso di soggiorno umanitario, continueremo la lotta del presidio permanente con uno sciopero della fame fino ad ottenere le nostre richieste.
Chiamiamo tutte le forze politiche, sindacali, e sociali che si definiscono democratiche, antirazziste e che sostengono di difendere i diritti dei lavoratori, ad essere presenti e portare il proprio sostegno e solidarietà aiutandoci a continuare ed organizzare la lotta insieme.
Permesso di soggiorno umanitario subito!
Permesso di soggiorno per tutti!
Unità di tutti i lavoratori, immigrati ed Italiani!”
“Il giorno 28 gennaio 2008 alle ore 17:00 nella Piazza di fronte alla Basilica di San Giovani in Laterano avrà luogo un’Assemblea Cittadina che informerà tutti i presenti sullo stato della lotta portata avanti dai lavoratori immigrati bengalesi.
Dal 20 Dicembre 2007 come lavoratori del Bangladesh siamo in mobilitazione: il 9 gennaio abbiamo manifestato in più di 6 mila per le strade di Roma, e da quel giorno siamo in presidio permanente davanti alla Basilica di San Giovanni in Laterano per chiedere il riconoscimento del Permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Nel mese di luglio del 2007 imponenti alluvioni hanno colpito il Bangladesh e nel mese di novembre un nuovo ciclone ha aggravato le già difficili condizioni di vita della popolazione, causando oltre 30.000 morti e 8 milioni di senza tetto. Oltre al ciclone, il Paese vive oggi sotto la minaccia di un’altra “calamità”, ma questa volta di natura politica: da oltre un anno non c’è un governo democratico eletto ed è vietata ogni attività politica che vada contro gli interessi dello stesso. Ci siamo rivolti alle istituzioni governative per avere quello che rivendichiamo come un diritto.
Questa lotta ha aperto una riflessione molto importante fra i lavoratori immigrati di diverse nazionalità, cioè la necessità dell’unità di tutti gli immigrati come lavoratori. Siamo nati e cresciuti in diversi continenti, realtà, culture…ma siamo sempre stati sfruttati dalle stesse multinazionali..e questa appartenenza alla stessa classe lavoratrice ci unisce indissolubilmente tra di noi. E così, per gli stessi motivi, ci unisce anche ai lavoratori Italiani.
E’ necessario che a questa lotta si uniscano i lavoratori Italiani e le altre comunità di lavoratori immigrati, per dare più forza alle nostre richieste e perché il permesso di soggiorno per motivi umanitari diventi permesso di soggiorno per tutti. I diritti dei lavoratori Italiani potranno essere salvaguardati soltanto se i lavoratori immigrati usciranno dalla clandestinità e dalla illegalità.
Se non avremo una risposta soddisfacente in merito alla richiesta di un permesso di soggiorno umanitario, continueremo la lotta del presidio permanente con uno sciopero della fame fino ad ottenere le nostre richieste.
Chiamiamo tutte le forze politiche, sindacali, e sociali che si definiscono democratiche, antirazziste e che sostengono di difendere i diritti dei lavoratori, ad essere presenti e portare il proprio sostegno e solidarietà aiutandoci a continuare ed organizzare la lotta insieme.
Permesso di soggiorno umanitario subito!
Permesso di soggiorno per tutti!
Unità di tutti i lavoratori, immigrati ed Italiani!”
Firmato il Comitato Immigrati in Italia
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