mercoledì 26 marzo 2008

IL "SILENZIO CHE UCCIDE"

UN RAPPORTO DI MEDICI SENZA FRONTIERE EVIDENZIA LE CRISI DIMENTICATE DAI TG ITALIANI. E L'AFRICA GUIDA LA CLASSIFICA

Repubblica Centroafricana, Repubblica Democratica del Congo e Zimbabwe. E’ questo il podio, per la verità poco ambito, delle prime dieci crisi dimenticate dai telegiornali italiani. La classifica l’ha stilata Medici senza frontiere, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, che per il quarto anno consecutivo ha pubblicato uno studio sulle crisi maggiormente trascurate dall’informazione.
Alle prime tre posizioni, occupate da paesi africani, si affiancano Cecenia, Colombia, Somalia e Myanmar, la più seguita tra le meno seguite e “scoperta dai media”, si legge nel rapporto, “all’indomani della marcia di rivolta dei monaci a settembre”.
Il rapporto non prende in esame solo le crisi dovute a conflitti politico – sociali, ma considera anche le morti per malnutrizione o per malattie come la tubercolosi. Proprio a riguardo il presidente di medici senza frontiere Italia, Kostas Moschochoritis, ha affermato che “non è stato creato un altro test (l’ultimo risale al 1882), perché nessuno lo reclama a voce alta e le compagnie farmaceutiche non hanno interesse a fare ricerche in merito”. Accuse su accuse, come quelle di Mirella Marchese, dell’osservatorio di Pavia, che parla di “silenzio che uccide”, mettendo in relazione i due miliardi di dollari spesi per la ricerca sull’aviaria contro i duecento milioni impiegati per la tubercolosi, che ha causato la morte di 2 milioni di persone nel 2007.
Una serie di notizie che difficilmente giungeranno in Italia, salvo eccezioni, contraddistinte dalla presenza di testimonial del mondo dello spettacolo (vedi Darfur) o come il recente caso del Kenya, tragedia seguita perché avvenuta durante le festività natalizie e con tanti turisti italiani interessati alla partenza. Un film già visto, anzi, troppe volte censurato.

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