domenica 21 dicembre 2008
venerdì 21 novembre 2008
FESTIVAL CINEMATOGRAFICO A BARI
Come ogni anno, durante le giornate del festival saranno proiettate diverse pellicole, in lingua originale e sottotitolate in italiano, che sono state selezionate accuratamente tra le più recenti opere cinematografiche realizzate da registi provenienti dal continente africano e dai paesi della diaspora nera, e suddivise per sezioni “film in concorso e fuori concorso”.
Al termine del Festival saranno premiati il miglior lungometraggio e cortometraggio, il miglior attore e la migliore attrice protagonisti, il miglior attore e la migliore attrice non protagonisti, la migliore fotografia e la migliore colonna sonora. Il racconto filmico è mezzo di comunicazione immediato per conoscere le bellezze, le brutture, i sogni, i desideri, gli umori, le ilarità, la quotidianità, gli amori, le passioni, le tradizioni, la storia di popoli di diversi paesi.
Il cinema si rivela un mezzo proficuo per una possibile e concreta comunicazione tra espressioni culturali diverse, elemento importante per la nostra società, che giorno dopo giorno sta configurandosi come una società multietnica. In questo contesto il Balafon Festival diventa un’opportunità per una rinascita dei paesi d’oltre mare e della stessa nostra terra, una possibilità per promuovere e diffondere le diverse realtà culturali e artistiche. E’ un’ iniziativa che desidera esprimere l’anima profonda del continente africano e dei “paesi africani” dispersi in tutto il mondo.
Un festival di immagini, musiche e colori di altri mondi che si propone come un momento di incontro e di scambio fra identità culturali differenti cercando di ampliare gli orizzonti conoscitivi di ciascuno
mercoledì 12 novembre 2008
Pamoja Dance Group - Un'altra Africa
Pamoja Dance Group è una compagnia di danza giovanile, unica nel suo genere, composta da circa 30 ballerini, con e senza disabilità fisiche, che lavorano sul potere dell’espressività corporea e sulle differenti abilità di ciascuno.
Fondata a Nairobi, in Kenya, con lo scopo di diffondere una nuova forma di integrazione tramite la creatività artistica, il Pamoja Dance Group (dal vocabolo ki-swahili Pamoja=insieme) unisce ragazzi accomunati dalla passione della danza che rappresentano, celebrandola, la diversità dell’essere umano, e la lotta contro ogni forma di esclusione sociale.
domenica 9 novembre 2008
GRAZIE MAMA AFRICA!
Voce leggendaria del continente africano e simbolo della lotta all'apartheid, Miriam Makeba, è morta in Italia a 76 anni, una volta lasciato il palco di Castel Volturno, in provincia di Caserta, dove aveva appena cantato in un concerto a sostegno dello scrittore Roberto Saviano, minacciato dalla camorra.
Conosciuta in tutto il mondo come "Mama Africa", Miriam Makeba nasce a Johannesburg il 4 marzo 1932 e si impone come cantante nel 1959, durante una tournèe negli Stati Uniti con il gruppo sudafricano "Manhattan Brothers". A 27 anni lascia il Sudafrica per necessità di carriera, senza immaginare che sarebbe stata poi bandita per le sue posizioni contro l'apartheid. Nel 1960 cerca di rientrare, per il funerale della madre, ma le autorità le tolgono la nazionalità. A seguito di questo bando, Makeba vive 31 anni in esilio, negli Stati Uniti, in Europa e in Guinea.
Fu la prima donna nera a vincere il Grammy Award per l'album "'An Evening with Belafonte/Makeba", inciso insieme a Harry Belafonte nel 1965. Due anni dopo arriva la fama mondiale con 'Pata Patà, ispirata a una danza in una baraccopoli. Nel 1968 sposa il leader delle Pantere Nere, Stokely Carmichael. L'evento solleva controversie negli Stati Uniti e Makeba si vede annullare i contratti discografici. Carmichael e Makeba si trasferiscono in Guinea. Il matrimonio dura però pochi anni: nel 1973 Makeba si separa e riprende a cantare, soprattutto in Africa, Sudamerica ed Europa.
Dopo la morte della figlia Bongi, nel 1985, "Mama Africa" si trasferisce in Europa, dove rimane fino al 1990, quando la liberazione di Nelson Mandela la convince a rientrare nel suo Paese. Ma passano sei anni prima che esca il suo nuovo disco, "Homeland", in cui racconta sempre l'apartheid, ma anche la gioia di essere tornata nel suo paese. «Ho mantenuto la mia cultura, ho mantenuto la musica delle mie origini - ha scritto nella sua biografia - grazie a questo sono diventata questa voce e questa immagine dell'Africa e del suo popolo, senza esserne cosciente».
domenica 2 novembre 2008
Interventi politici urgenti oltre l’emergenza umanitaria
Pubblichiamo l'appello di una rete di organizzazioni della società civile direttamente impegnate in azioni di solidarietà con le comunità locali che in questo momento stanno subendo ancora una volta le ingiustizie della guerra. Nella regione a nord-est della Repubblica Democratica del Congo si stà consumando un altro dramma indispensabile per il capitalismo e il potere. C'è un milione di persone che vive in zone troppo ricche per loro. Infatti a qualche decina di metri sotto il loro piedi è pieno zeppo di coltano. Loro non lo sanno estrarre, anche perchè non saprebbero cosa farne visto che serve solo all'Occidente. Appunto. All'occidente serve quel minerale, che guarda caso si trova solo in quella zona del pianeta.
Nella R.D. del Congo si sono da poco svolte le elezioni politiche per eleggere in nuovo Presidente e il nuovo Parlamento. Si è trattato di un evento storico per questo paese perchè da decenni era governato da un regime o da qualcosa del genere. C'è stata una "svolta democratica", come si dice in gergo politico moderno. E sono stati in tanti a sperare che, poichè la gente era andata alle urne e aveva espresso liberamente il voto, la situazione nel Paese e nel Kivu in particolare sarebbe migliorata! Addirittura l'Unione Europea ha finanziato missioni per garantire il corretto svolgimento delle elezioni che, infatti, si sono svolte correttamente. Ma il problema stà da un'altra parte, ad un altro livello della sfera sociale, sicuramente più in alto. Più in alto del vertice-simbolo della democrazia (intendendo un Presidente di una Repubblica eletto democraticamente). E allora possiamo affermare che nel caso del nord-Kivu, dove vive un milione di persone, la democrazia non è servita a nulla...segue l'appello
APPELLO
Per la pace nel Kivu
Interventi politici urgenti oltre l’emergenza umanitaria
L'offensiva lanciata nel Nord Kivu dal CNDP (Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo), un esercito irregolare sotto il comando del generale Laurent Nkunda, attestatosi alle porte della città di Goma, costringe ancora una volta la popolazione inerme a prendere la strada della fuga. Non si sa con certezza quanti siano questa volta i profughi che hanno dovuto abbandonare le loro case. Certamente si tratta di centinaia di migliaia che vanno ad aggiungersi al milione di persone già censite come sfollati dalle agenzie umanitarie. La Comunità internazionale sta riconoscendo che si tratta di una nuova catastrofe umanitaria e si sta mettendo in moto per l'invio di aiuti di emergenza.
Resta tuttavia il problema politico delle cause di questa nuova guerra e dei problemi lasciati irrisolti, nonostante le elezioni nella Repubblica Democratica del Congo e i tanti accordi non rispettati firmati dalle parti in causa.
Sono tanti gli attori di questa nuova crisi. Da una parte il Governo congolese, che nel Kivu ha ottenuto con le elezioni del 2006 un grandissimo consenso, perché la popolazione sperava che sarebbe stato capace di portare la pace e il diritto dopo tanti anni di guerra.
Dall'altra il generale Nkunda, che ha rifiutato di integrarsi con il suo gruppo armato nell'esercito regolare congolese, come prevedevano gli accordi firmati. Di più, durante questi anni, l'armata di Nkunda è andata sempre più rafforzandosi, anche con l'aiuto di forze esterne al paese, primo fra tutti il governo rwandese. Nkunda in questo momento ha anche il controllo amministrativo delle zone conquistate.
E' in campo anche l'Onu, con una presenza massiccia di militari (17.000, di cui 8.000 nel Kivu) che avrebbero il compito di assicurare il rispetto degli accordi presi, ma che sempre più, nonostante il mandato ricevuto in base al capitolo VII dello Statuto delle Nazioni Unite, non riesce a garantire l'osservanza di questi accordi, suscitando così la reazione della stessa popolazione, che si sente non protetta e abbandonata.
Sullo sfondo di tutto la ricchezza di questo territorio, definito “scandalo geologico”, che ha fatto dire ai vescovi congolesi che questa guerra è un “paravento” che nasconde lo sfruttamento indiscriminato delle risorse.
A subire questa tragedia resta la popolazione inerme, stremata da una lunghissima guerra che ha fatto oltre quattro milioni di vittime e delusa nelle proprie speranze più profonde dopo aver partecipato in massa e con entusiasmo al processo elettorale.
I problemi e le sfide sul campo sono tanti: la costruzione di uno stato di diritto nella Repubblica Democratica del Congo, dopo una lunghissima guerra e la dittatura di trent'anni circa di Mobutu; la qualificazione dell'esercito della Repubblica Democratica del Congo, impreparato e corrotto, con i militari malpagati o non pagati, i quali trovano il loro mantenimento vessando la popolazione; la difficoltà di mettere insieme in un unico esercito gruppi armati che per anni si sono combattuti tra loro; la presenza nel territorio congolese di profughi hutu rwandesi e dei loro figli che si sono rifugiati in questo territorio dopo il 1994 e che non possono essere semplicemente definiti tutti come Interahamwe e responsabili del genocidio rwandese; l'entrata in campo di nuovi soggetti che vogliono partecipare allo sfruttamento delle ricchezze del territorio, primo fra tutti la Cina, con la quale il Governo congolese ha stipulato un accordo; la probabile ingerenza di paesi confinanti, primo fra tutto il Rwanda, che alcuni affermano aspiri ad impadronirsi di questo territorio anche tenendo conto della sovrappopolazione che l'affligge.
Noi sappiamo che, nonostante questi problemi irrisolti e la grande delusione dopo le elezioni, la gran parte della popolazione ha ancora la volontà di costruire una convivenza pacifica, uscendo definitivamente dalla guerra. Donne e uomini che si organizzano per resistere, per tentare di trovare non solo i mezzi per la sopravvivenza, ma anche e soprattutto strade di riconciliazione e di pace. E' su queste persone, crediamo, che si deve contare per iniziare un'inversione di marcia che ponga le basi di una pace stabile.
Nel frattempo occorre dare voce alla politica, cominciando da alcuni punti fermi:
-
Organizzare con urgenza l’azione umanitaria per rispondere all’emergenza;
-
Partire dagli accordi firmati tra le parti. Occorre che la Comunità internazionale si mobiliti perchè siano attuati. Ci riferiamo in particolare agli accordi di Nairobi del novembre 2007 (disarmo dei gruppi armati dei profughi hutu rwandesi) e l'accordo firmato a Goma nello scorso mese di gennaio che dava vita al “Progetto Amani” per il disarmo di tutti i gruppi armati;
-
Ribadire il mandato, unificando le regole di ingaggio dei contingenti delle Nazioni Unite presenti nel Kivu, perché possano svolgere il compito che è loro assegnato, cioè quello di far rispettare gli accordi e proteggere la popolazione. Anche fermando le truppe irregolari di Nkunda che stanno occupando il territorio;
-
Creare un osservatorio internazionale sulle concessioni minerarie e di legname affinché si arrivi ad accordi legali e trasparenti e anche la popolazione possa godere del frutto di queste immense ricchezze;
-
Arrivare ad accordi stabili per evitare sconfinamenti da parte dei paesi confinanti;
-
Risolvere definitivamente il problema della presenza nel Kivu dei profughi hutu rwandesi, distinguendo le responsabilità e non colpevolizzando l'intera comunità. Uno degli elementi dello stato di diritto è il riconoscimento della soggettività della colpa e della pena;
-
Partendo dalla sofferenza delle persone colpite, instaurare un dialogo ad oltranza che ridoni fiato alla politica e blocchi ogni scorciatoia di violenza armata;
-
Proprio per questo, ripristinare l'embargo delle armi per i paesi della Regione, primi fra tutti la Repubblica Democratica del Congo, il Rwanda e l’Uganda;
-
Sostenere gli sforzi della società civile organizzata affinché possa svilupparsi sempre più il processo di riconciliazione e di perdono reciproco.
Facciamo appello all’Italia, che è membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, perché svolga un ruolo attivo in quella sede e in Europa affinché vengano rispettati i diritti delle persone, sviluppata la democrazia, fermata ogni aggressione armata e finalmente perseguita la pace.
5 novembre 2008
p.s. suggerisco intermezzo musicale: http://it.youtube.com/watch?v=zaPdmyAQm_0&feature=related
mercoledì 15 ottobre 2008
Neo-razzismo
Il razzismo è ritornato di moda. Si avverte per le strade e nelle piazze delle nostre città. Oggi, però, a differenza del passato, questo sentimento non si basa più su discriminazioni di carattere ideologico (colore della pelle o presunta inferiorità) quanto su motivazioni molto più pratiche. L'immigrato viene classificato come colui che arriva nel nostro paese e causa dei problemi. Il fenomeno dell'immigrazione è vissuto come un intoppo al buon funzionamento della nostra società.
Nel sud Italia, dove la maggiore preoccupazione è quella del “posto di lavoro” il razzismo è alimentato soprattutto dal fatto che sempre più la manodopera umile e a basso costo viene affidata agli immigrati (raccolte agricole o servizi di pulizia). Al nord invece, dove il costume dell'accoglienza non si è mai distinto, si incriminano gli immigrati dei fatti più gravi (violenze e stupri) attribuendo loro l'esclusiva di tali fatti e mascherando la triste verità delle violenze domestiche mai denunciate. Poi, da sud a nord, l'immigrato è quello che ruba, spaccia, bivacca, ecc.
Nulla da dire, questi fatti sono veri ed alcuni anche molto gravi. Ma se si volessero contare gli episodi gravi commessi dagli immigrati e quelli commessi da italiani nei loro confronti probabilmente si scoprirebbero dati interessanti. In questa sede basta ammettere che con sempre maggiore frequenza e mai come in quest'ultimo periodo sembra ci sia in corso una vera e propria “caccia all'immigrato”.
Questa nuova idea si potrebbe definire neo-razzismo. Parte certamente dal rifiuto violento dell'altro ma, appunto, è spinta da motivazioni concrete e agisce concretamente. La cosa che maggiormente preoccupa è che si possono trovare forme di neo-razzismo ovunque e chiunque ne può fare parte. Così si possono trovare allo stadio durante una partita di calcio, all'aeroporto mentre si attraversa la dogana, ad un chiosco mentre rubi caramelle o all'ingresso della scuola mentre attendi l'inizio della lezione. E la politica che ci governa che fa? Scende in piazza anch'essa per manifestare a Pordenone il proprio “dissenso” verso la Campagna “Persone” che da aprile porta nelle città italiane l'Africa che non avrà più bisogno del nostro aiuto. Ma gli esponenti della lega questo evidentemente non l'hanno capito e neanche si sforzano a farlo. E' più semplice e populista urlare grida di battaglia rivolgendosi a noi dichiarando: ”Questa pagliacciata non andrà oltre. Muore sul Piave. Noi la fermeremo!” (Corriere della Sera,11.10.08).
Dunque, questa nuova ideologia non conosce classi bensì le include tutte. Si tratta di una “classe di pensiero” trasversale e in costante espansione. Ma come mai emerge proprio ora? Potrebbero esserci diversi motivi, la cui contingenza ha portato proprio ora a maturazione questo amaro frutto. Sicuramente la società del nostro paese non ha mai cancellato definitivamente i segni del fascismo e ancora oggi sono tanti i nostalgici più o meno dichiarati. Tuttavia, fino alle ultime elezioni politiche, il termine razzismo sembrava essere stato messo al bando dal comune sentire della società. Dopo l'ultimo avvicendamento, al governo del paese sono approdate personalità che sulle vicende del “ventennio” non hanno mai chiarito la propria posizione. Fatto sta che da subito la questione dell'immigrazione è stata inquadrata nelle politiche per la sicurezza del paese ed affrontata con un maggiore impiego di forze dell'ordine. Nel frattempo qualche partito di maggioranza propone di istituzionalizzare le cosiddette “ronde padane” con la funzione (affidata a volontari cittadini) di sorvegliare e difendere i quartieri delle città dagli immigrati. L'odio razziale sembra trovare legittimità dalle istituzioni mentre la spirale di violenze gratuite sembra non avere fine.
In tale situazione il celebre quesito “che fare?” ritorna quantomai attuale. Ogni persona di buona volontà dovrebbe porselo. La risposta non è semplice perché la questione è molto complessa, ma una cosa è certa, restare a guardare equivale ad essere complici!
giovedì 9 ottobre 2008
scolLEGA NORD
Era ora che vi svegliaste! Cari ignoranti (nel senso che evidentemente si ignora il contenuto nell'evento) della lega nord. Ma come, è da aprile che stiamo girando l'italia con questa pagliacciata e ve ne accorgete solo adesso? Vabbè, comunque io e noi...vi aspetto/iamo... e mi raccomando siate puntuali non fate come i terroni o come gli africani!...
09.10.2008
http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Pordenone&Codice=3934528&Data=2008-10-9&Pagina=1
http://www.cipsi.it/nuovo/cipsi/master/visualizza.asp?ID=1&spot=300&cartella=centro&pagina=1
10.10.2008
http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Pordenone&Codice=3935852&Data=2008-10-10&Pagina=PORDENONE
11.10.2008
...e sono arrivati puntuali stamattina, per la verità anche un po' in anticipo, con le loro bandiere e i loro fazzoletti verdi (che non ho mai capito se servono a pulire il naso o cosa). Ma oggi ho capito che non hanno argomenti. Non intendo slogan, di quelli ne hanno diversi. Intendo questioni serie da discutere, motivazioni sensate da proporre rispetto al dissenso che hanno espresso verso il nostro evento. Oggi è risultata chiara la loro ignoranza verso i temi che proponiamo. Sulle pagine del Corriere della Sera dichiarano testualmente che "questa pagliacciata non arriverà a Trieste. (prossima tappa in programma) Muore sul Piave! Noi la fermeremo!". Hanno inveito contro le sagome degli africani gridando "via gli immigrati!"... se si fossero informati avrebbero capito (forse) che quelle sono persone reali che vivono e lavorano in Africa; progettano il proprio futuro secondo i tempi e i modi della propria cultura e società; stanno bene in Africa e non hanno nessuna intenzione di lasciare la propria terra. Figuriamoci, poi, se mai avrebbero potuto capire che la nostra idea è quella di sostenere meccanismi e strumenti dell'auto determinazione per far sì che gli africani trovino conveniente restare nella propria terra d'origine. Si sono presentati con un collage (improvvisato all'ultimo minuto) di articoli di giornali tipo la Padania e Libero in cui si riportano cronache di fatti gravi compiuti da albanesi e persone dell'est (mi chiedo se hanno capito che la mostra tratta questioni che riguardano l'Africa). In questo cartellone era rimasto qualche spazio vuoto, prontamente riempito con una foto di Bin Laden e delle torri gemelle. Insomma, la loro tanto annunciata mostra, che dichiarano di portare in tutta Italia, è questa.
Per la cronaca, stamattina presto abbiamo ricevuto la visita del vescovo; durante la straordinaria visita dei padani c'è stata una breve zuffa che ha richiesto l'intervento della polizia; nel pomeriggio c'è stata una allegra e gioiosa festa con musica, balli e buonissimo tè africano. Dalla bella piazza di Pordenone è tutto, se ci sono novità vi terrò aggiornati. Non mi resta che darvi l'arrivederci. A risentirci da Trieste, dove vi assicuro che arriveremo, perché non moriremo e soprattutto perché nessuno ci fermerà!
12.10.2008
14.10.2008
mercoledì 1 ottobre 2008
Poem from Kibera
Fight them what are you waiting for?
This is the time to take control
To control off everything
Yes do it do it
The way my professor said
Am going to make them confused
Totally confused
In order to grab their minds
To grab their feeling
The way my professor said
Hey you clever people
Why are you sleeping on your ears?
You can’t see strangers
Sleeping in your houses
Think twice before
They rip your wealth
The way my professor said
We need to sweep them
Without mercy
Until they reach
To the lake basins
Am going to be in front
The way my professor said
They are here kill them
Kill them cut off their head
Don’t spare them, we need our lands
The lands our ancestors lived
Slather them slather them
The way my professor said
Oh what have I done?
See killing the innocent people
See the small children,
The poor women
See the gravies and the crosses
The orphans and the widower
What have I done to the poor people?
Is this the way my professor said?
Oh my God, forgive me
I know am not worthy in front of these orphans
Have mercy on me, have mercy on me
I promise not to kill any more
Instead am going to defend the oppressed
I will not do the way my professor says.
Didi Stanley
FROM kENYA
martedì 30 settembre 2008
La tecnologia a servizio della solidarietà in Sud Africa - Un'altra Africa
In Sud Africa l'organizzazione Heartlines forgood usa le moderne tecnologie della comunicazione per far in modo che le persone si aiutino reciprocamente.
Per saperne di più vi invitiamo ad andare sul sito di Africanews.it che ha intervistato via email la responsabile comunicazione di Forgood, Claire Taylor..
per leggere l'intervista clicca qui
lunedì 29 settembre 2008
Un'altra Africa..?!?!
Presentaci persone o iniziative che rappresentano l'Africa impegnata ogni giorno per costruire un immagine di sè diversa dagli stereotipi comuni, lasciando un commento a questo post o inviandoci una mail al nostro indirizzo: solidafrica2007@libero.it. Aspettiamo le vostre segnalazioni...
venerdì 19 settembre 2008
CRONACA NERA
abbiamo intenzione di coinvolgere tutti voi nella stesura di questo inserto con commenti, racconti, foto, approfondimenti...
contattateci e mandateci materiale, lo pubblicheremo sul prossimo numero di Cronaca nera e, se volete, proponete qualche argomento da trattare.
Leggi da questo link
http://www.jrstudio.it/cronacanera1.pdf
per contattarci: solidafrica2007@libero.it
giovedì 18 settembre 2008
Obiettivi o menzogne del millennio?
giovedì 11 settembre 2008
MACIBOMBO: VERSO LE PERIFERIE MACIBOMBO: L'AFRICA OLTRE GLI STEREOTIPI
Macibombo: verso le periferie, il progetto di sensibilizzazione sulle tematiche africane proposto dal gruppo di Soli d’Africa di Terni, aveva l’obbiettivo di sensibilizzare è di portare in uno dei quartieri di Terni un’immagine diversa dall’Africa.Macibombo: l'Africa oltre gli stereotipi è invece il nome del campo di formazione e animazione organizzato ogni anno da Chiama l'Africa e quest'anno cogestito dai ragazzi di Soli d'Africa che si è fuso con il primo progetto.
L’iniziativa di sensibilizzazione Macibombo: verso le periferie ha questo nome proprio per dare l’idea di come piccole attività, come quelle che abbiamo realizzato in questi giorni, possano veramente unire due mondi molto lontani mettendo in contatto le varie culture.
In realtà Macibombo in Shangana è il pulmino che viene usato in Mozambico per raggiungere le grandi città…ci piaceva poter pensare che da uno dei paesi più meridionali dell’Africa si potesse iniziare un viaggio di conoscenza che potesse arrivare fino ai quartieri di Terni.
L’opportunità creata dalla vincita del Bando Giovani ha data la possibilità al gruppo giovanile di Chiama l’Africa, Soli d’Africa di realizzare contemporaneamente Macibombo: l’Africa oltre gli stereotipi (annuale appuntamento che organizza Chiama l’Africa consistente in un campo di formazione e animazione che ha ripreso il nome dal progetto presentato dal gruppo di Soli d’Africa Terni) e Macibombo: verso le periferie.
La settimana di sensibilizzazione è iniziata Lunedì 1° settembre 2008 abbiamo iniziato Macibombo: verso le periferie, realizzando una caccia al tesoro dal titolo “Chi ama l’Africa trova un tesoro” per le vie del centro di Terni. Il gioco prevedeva piccoli indovinelli riguardanti personaggi e situazioni africane e anche dei quiz su personaggi famosi di Terni che hanno portato i partecipanti a coinvolgere la popolazione ternana per riuscire a risolverli. Il primo obiettivo di questa attività riguardava il dare vita a una situazione favorevole al primo approccio tra i partecipanti del campo Macibombo: l’Africa oltre gli stereotipi e la popolazione ternana. Un’altra finalità della caccia al tesoro riguardava la pubblicizzazione dell’evento infatti durante lo svolgimento sono stati distribuiti i volantini.
Nel pomeriggio si è svolto nella Biblioteca Comunale di Terni al Caffè Letterario la presentazione del libro “Il Gioco del Mondo” di Raffaele K. Salinari, docente di cooperazione internazionale all’Università di Bologna, Urbino e Parma. La presentazione del libro è stata introdotta dalla Dirigente della BCT Elisabetta Almadori, che dopo aver ringraziato tutto il gruppo di Soli d’Africa ha riportato la sua impressione riguardante la similitudine tra i valori e le parole di Salinari e quelli di Terzani.
Ne Il gioco del mondo la posta in gioco è davvero alta: “Un altro mondo è possibile, ma è anche necessario per chi vuole che la Vita continui ad esistere sul nostro pianeta” afferma l’autore fin dalle primissime righe del libro…
Un altro mondo è possibile - ma necessario – non solo nel futuro; avviene nel presente, ogni qual volta che siamo in grado di dialogare con tutti i mondi che vivono dentro e fuori di noi. Un altro mondo esiste già, dobbiamo solo ri-conoscerci in questa narrazione collettiva, fare anima nel mondo.
E’ nel non ancora che possiamo trovare tutti gli elementi per vivere la nostra re-esistenza, pensarci in un nuovo modello di civilizzazione per la cura del mondo; un avvenire radicalmente diverso da quello oggi prevalente, che ci concede solo una vita mortificata.
Si è concluso il pomeriggio con Paolo Tamiazzo Responsabile di Cooperazione Internazionale per Arci Umbria che ha tirato le conclusioni di tutto il discorso affrontato da Salinari e i partecipanti.
Da Martedì a Giovedì le attività si sono svolte a Piazza della Meridiana in zona BorgoRivo nel territorio della quarta Circoscrizione Colleluna dove dalle 17:00 alle 20:00 abbiamo svolto animazione e sensibilizzazione per bambini e ragazzi.
Martedì abbiamo preparato e allestito
Le due giornate chiamate Anima Terni sono state poi seguite nel Venerdì pomeriggio da un incontro dal titolo Africa: Identità e Comunicazione presso la Biblioluna dove hanno partecipato Cleophas Adrien Dioma (scrittore e organizzatore dell’Ottobre Africano a Parma) dal Direttore di Misna, Pier Mariano Benni e introdotto dal Presidente della IV Circoscrizione, Leo Venturi. Al dibattito, che aveva come argomento principale le immagine stereotipate e il ruolo che ha la comunicazione nel perpetuare distorsioni, sono intervenuti anche i partecipanti e ascoltatori grazie alla particolare modalità con cui i relatori hanno presentato e apportato il loro contributo.
A seguire grazie alla collaborazione con
L’ultima Giornata il 6 Settembre abbiamo presentato a Piazza Meridiana il gruppo Alì Et les Amis che hanno riempito la serata di ritmi e canti dell’Africa centro occidentale. Nella serata è stato anche presentato il libro “Con i piedi neri sulle strade bianche, poesie in bianco e nero” di Cleophas Adrien Dioma che ci ha fatto ascoltare due poesie di questo libro che sarà disponibile a Terni solo a Dicembre. Anche in questa serata è stato prezioso il contributo della Cooperativa Monimbò e del Gruppo Amnesty di Perugia, che stanno cercando di ricreare un gruppo Amnesty anche a Terni (da due anni non è più presente).
La specificità e la particolarità dell’argomenti trattati hanno bisogno di essere riproposti continuamente e trovare persone che hanno voglia di partecipare a questo momenti non è semplice. Alle questioni africane non facilmente si avvicinano le persone e soprattutto i giovani, e spesso chi si spinge alla scoperta di questo mondo lo fa in modo superficiale. Non bastano le donazioni, non basta fare carità, non basta pensare a questo continente come un continente da aiutare. Bisogna far capire giorno per giorno che siamo noi che dobbiamo essere aiutati dall’Africa nel riscoprire molti di quei valori che abbiamo perso, quali ad esempio la solidarietà e l’ospitalità (cose che noi non sappiamo più cosa siano, basti pensare alle leggi sull’immigrazione per capire quanto siamo, come italiani, europei e occidentali, rimasti così poco solidali e ospitali). Abbiamo bisogno di cambiare ogni giorno la prospettiva con cui guardiamo al diverso e con cui ci atteggiamo allo “straniero” per poter riproporre un nuovo patto di solidarietà internazionale basato prima di tutto sulla restituzione della dignità.
giovedì 28 agosto 2008
PER LA TAPPA PERSONE DI CHIAMA L'AFRICA
Un ringraziamento all'autore del video, Piervincenzo Canale, con l'invito a visitare il sito su cui sono pubblicate le foto e i video, http://www.africanews.it/index.php?option=com_content&task=view&id=176&Itemid=80
Ringraziamo Roberta della bottega del CEeS di Avillino per aver pubblicato le foto dell'evento sul suo blog http://picasaweb.google.com/robyrds/Persone#
Sono inoltre disponibili i video su youtube:
http://it.youtube.com/watch?v=VLjjL9AeUsk
http://it.youtube.com/watch?v=K30fJhQhf1k
http://it.youtube.com/watch?v=ltB9ABVCbaw
http://it.youtube.com/watch?v=t8gaimOVoLs
mercoledì 6 agosto 2008
Tappa di Avellino
“Persone. Africa, Società Civile, Cambiamento”. Si svolgerà ad Avellino nei giorni 22,23 e 24 agosto la Campagna di sensibilizzazione promossa a livello nazionale da “Chiama l'Africa” e CIPSI (Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale) ed organizzata in città dal gruppo “Soli d'Africa” con il contributo degli Assessorati Cultura e Servizi Sociali del Comune di Avellino.
Si tratta di un evento itinerante partito ad Aprile da Venezia, che farà la sua 15° tappa ad Avellino per poi essere ospitato a Bruxelles nel Parlamento Europeo.
Saranno in cento, uomini, donne, anziani e bambini provenienti da diversi paesi Africani per dire che l'Africa c'è. Un Africa di cui molto spesso non ci accorgiamo o che cerchiamo di evitare. Quella che arriverà in Corso V. Emanuele sarà l'Africa della cultura millenaria con le sue magiche tradizioni; sarà l'Africa che conosce la storia e afferma la propria identità. Sarà l'Africa che vuole essere padrona delle proprie risorse e che dice: progettiamo uno sviluppo diverso perché un altro mondo è possibile.
Insomma, un altra faccia dell'Africa rispetto a quella cui siamo abituati a pensare.
Sarà una tre giorni ricca di iniziative che tenteranno di far riflettere quanti si avvicineranno alla “casetta africana” che sarà allestita all'ingresso della villa comunale.
L'inaugurazione è prevista alle ore 17 di venerdì 22 con l'intervento del coordinatore nazionale della campagna Martino Coppola e degli Ass.ri Salvatore Biazzo e Mirella Giova. In serata si esibiranno i “Lions of Africa”, gruppo di percussionisti, danzatori e acrobati del Senegal; ospite d'eccezione: Idris.
Nella giornata di sabato alle ore 16 ci saranno improvvisazioni animate su contesti afro-europei; alle ore 18 “In ascolto dell'Africa” testimonianze di africani del kenya, Burkina Faso e Senegal; alle ore 21 in anteprima il film documentario “Kibera Kid” sulla vita negli slum africani (in lingua inglese).
Domenica mattina Guido Barbera (Presidente CIPSI e rappresentante ONG italiane all'Unione Europea) e Eugenio Melandri (Coordinatore nazionale di “Chiama l'Africa”) presenteranno il libro “La cooperazione dai bisogni ai diritti”; alle 17 premiazione del concorso letterario “La mille e una Africa” indetto da “Soli d'Africa”; alle 19 e alle 21 sarà la volta delle “Scimmie Verdi”, un spettacolo sugli stereotipi del razzismo; alle 20 “Blood Diamond” film sull'estrazione ed il commercio di diamanti africani, con Leonardo DiCaprio.
venerdì 1 agosto 2008
La prima edizione del concorso letterario Le mille e una Africa ha i suoi vincitori.
SEZIONE POESIE: RITMO SENZA TETTO
SEZIONE RACCONTI BREVI: UN ARCOBALENO DI NOME AFRICA
SEZIONE ROMANZI: IL LATIN LOVER DI NAIROBI
Un sentito grazie ai partecipanti del concorso e a coloro che hanno letto ed espresso il proprio voto sulle opere.
La premiazione avverrà durante la tapèpa di Avellino della Carovana di Chiama l'Africa (22-24 agosto) e siete tutti invitati a partecipare all'evento.
martedì 29 luglio 2008
MACIBOMBO: L’AFRICA OLTRE GLI STEREOTIPI
31 AGOSTO-7 SETTEMBRE 2008, PIEDILUCO (TR)
Che aspetti? Salta con noi sul Macibombo, il pulmino che ti porterà a scoprire l’altra Africa: quella oltre gli stereotipi, un viaggio alla scoperta di un universo creativo attraverso il quale un continente dai mille volti esprime se stesso e racconta i suoi valori e la sua storia. Perché l’Africa non è solo l’arte della sopravvivenza e ha voglia di essere conosciuta e riconosciuta, ha voglia di dignità. Si dimentica che l’Africa nonostante tutto resiste e costruisce ogni giorno il proprio presente e il proprio futuro.
Se hai voglia di metterti in gioco e di decostruire una visione dell’Africa distorta e manipolata dai mezzi di comunicazione, se sei stanco di sentir parlare di un’Africa che sta morendo e vuoi dire basta alle bugie che ascoltiamo e alle immagini che vediamo che offendono l’Africa e gli africani nella loro dignità, vieni a questo campo! Sarà una settimana di condivisione e l’inizio di un percorso di nuove relazioni con l’Africa e gli africani, approfondendo e promuovendo una conoscenza e comprensione del mondo africano con un nuovo approccio.
Domenica 31 agosto
…BENVENUTI…KARIBU…
a.m. Arrivi, sistemazione, conoscenza tra i partecipanti
19,30 cena
Presentazione di Chiama l'Africa, Soli d’Africa e del corso
Organizzazione generale e divisione degli incarichi di lavoro
Lunedì 1 settembre
IL GIOCO DEL MONDO
a.m. “Chi ama l’Africa trova un tesoro”: caccia al tesoro per Terni
p.m. Presentazione del libro “Il gioco del mondo” di R.K. Salinari presso la biblioteca comunale
Martedì 2 settembre
SMONTA GLI STEREOTIPI
MONTA LA MOSTRA
a.m. Formazione di E. Melandri (coordinatore di Chiama l’Africa)
p.m. Preparazione e allestimento della mostra “Fotografica”
In piazza della Meridiana, Terni
Mercoledì 3 settembre
ANIMA TERNI
a.m. Laboratorio teatrale
p.m. AnimaTerni, animazione e sensibilizzazione in periferia
Giovedì 4 settembre
ZERoDISTANZE
a.m. Formazione
p.m. AnimaTerni
(Realizzazione del numero speciale dedicato all’Africa del giornalino ZeroDistanze )
e Aperitivo Equo e Solidale
Venerdì 5 settembre
AFRICA: IDENTITA’ e COMUNICAZIONE
a.m. Formazione
p.m. Incontro alla BiblioLuna
AFRICA : Identità e Comunicazione
Cleophas Adrien Dioma e Filmeno Lopes
p.m. AnimaTerni
Sabato 6 settembre
GIORNATA IN BIANCO E NERO
a.m. Laboratorio creativo
p.m. Presentazione del Libro "Con i piedi neri sulle strade bianche, poesie in bianco nero" Cleophas Adrien Dioma
Bar Colleluna
Serata: Concerto di Percussioni
Domenica 7 settembre
Saluti, scambi di doni e partenze…
Il prezzo del campo è di 100 euro a persona, trattabili per permanenze di pochi giorni.
Il prezzo comprende vitto, alloggio, materiale e quota di iscrizione a Chiama l'Africa.
Le iscrizioni possono essere effettuate entro il 29 agosto o direttamente al campo, ma prima ci avvisate meglio è!! ;-)
I RELATORI:
- Secondo Ferioli, Presidente di Chiama l'Africa
- Eugenio Melandri, Direttore della Rivista Solidarietà Internazionale e coordinatore nazionale Chiama l'Africa
- Raffaele K. Salinari, Docente di Cooperazione Internazionale (Università di Bologna, Urbino e Parma) (Italia)
- Paolo Tamiazzo, Responsabile Cooperazione Internazionale Arci Umbria (Italia)
- Cleophas Adrien Dioma, Direttore artistico e organizzatore di Ottobre Africano (Burkina Faso)
- Francesca Declich, Antropologa Culturale esperta nei paesi del Corno d'Africa (Italia)*
- Filomeno Lopes, Giornalista di Radio Vaticana e Musicista (Guinea Bissau)
- Niccolò Rinaldi, autore del libro "L'invenzione dell'Africa"*
- Direttore del Misna
- Elena Gerebizza - CRBM (Campagna per la Riforma della Banca Mondiale)
* In attesa di conferma
** Il programma è in costante fase di definizione.
Invitiamo i partecipanti, se ne hanno voglia, a portare un piccolo dono da scambiare poi a fine del corso.
Nelle serate sono previste le proiezioni di film relative alle tematiche della giornata.
Il corso è gestito insieme sia negli orari che nei lavori di casa.
A chi lo richiede verrà rilasciato l'attestato di partecipazione al corso.
Durante la settimana sono previsti tempi liberi per visite turistiche e riposo.
La scheda di iscrizione è nel sito http://www.chiamafrica.it/
Per maggiori informazioni: http://it.mc276.mail.yahoo.com/mc/compose?to=info@chiamafrica.it o telefonare a 06.5415730 oppure direttamente a Veronica 329-9851236
mercoledì 23 luglio 2008
MANDA LA FOTO PER LA MOSTRA "FOTOGRAFRICA"
Ma adesso abbiamo deciso di coinvolgere tutti voi: mandateci le vostre foto, in sintonia col tema della mostra, che spieghiamo di seguito. Noi le stamperemo e indicheremo il nome dell'autore con una breve didascalia fornita da voi, così sarete protagonisti delle nostre iniziative in giro per l'Italia...
martedì 22 luglio 2008
PERSONE A TERNI
lunedì 14 luglio 2008
Vi aggiorniamo sul concorso letterario (per il quale abbiamo già ricevuto un bel po' di voti...)
La scadenza delle votazioni è fissata per il 31 luglio 2008
La premiazione avverrà durante la tappa di Avellino della Carovana di Chiama l'Africa, ovvero in uno dei giorni tra il 22 e il 24 agosto.
I vincitori saranno contattati telefonicamente e avvertiti nella prima settimana di agosto (metteremo chiaramente l'avviso anche sul blog).
Durante la manifestazione, vorremmo anche leggere e recitare le opere vincitrici e stiamo cercando compagnie teatrali disponibili (oppure potrebbero farlo anche i vincitori stessi, ma di questo parleremo in seguito).
Intanto vi invitiamo a leggere sul blog il numero zero dell'inserto Cronaca nera, notizie e approfondimenti a cura di Soli d'Africa, Potete anche proporre notizie, racconti o argomenti...
P.s. Non stiamo tenendo il conto dei voti, ma abbiamo salvato in una cartella le varie preferenze e con gli altri membri di Soli d'Africa scopriremo il vincitore solo dopo il 31 luglio...Avremmo voluto predisporre una votazione "live" durante la tappa ma così facendo sarebbe stato forse impossibile per tutti venire lì per aspettare il responso. Comunque, se molti di voi non saranno d'accordo e vorranno una votazione live per trasparenza o semplicemente per "suspence", vedremo di decidere di conseguenza...
Fateci sapere
giovedì 10 luglio 2008
Un titolo provocatorio perché Cronaca nera rappresenta sì l’informazione sul "continente nero", ma vuole anche ricondursi a quella cronaca di delinquenza, che troppe volte sembra essere l’unico biglietto da visita dei cittadini africani presenti in Italia.
martedì 8 luglio 2008
HARAMBEE - Lavorare insieme a Terni...ci siamo anche noi!
Harambee-Lavorare insieme è un progetto del Cesvol di Terni, nato con l’obiettivo di sensibilizzare, promuovere e sostenere le attività di solidarietà dedicate all’Africa, e con il desiderio di creare una rete di cittadinanza attiva che adotti e supporti progetti di solidarietà, connettendo e coinvolgendo le risorse e le energie locali e valorizzando le differenze culturali.
Ecco il programma cha animerà Terni dal 10 al 13 Luglio:
Giovedì 10 luglio - Piazza della Repubblica dalle ore 17.00 pm
Inaugurazione dell’iniziativa/mostra itinerante di Chiama l’Africa e Cipsi: “Persone: Africa, società civile, cambiamento”. “Uomini, donne, anziani e bambini, molte delle quali attive nella società civile africana. Per dire che l’Africa è fatta di Persone, non è soltanto guerre, problemi, miseria… L’Africa è un continente ricco di gente, di valori, di dignità. Noi siamo figli del continente africano”.
Intrattenimento ed esibizione del gruppo giovani di Chiama l’Africa, Soli d’Africa “Per cambiare l’immagine dell’Africa in Europa e dell’Europa in Africa”.
Concerto “OLTRE L’IMMAGINAZIONE per diffondere mondi musicali geograficamente distanti ma culturalmente affini. Africa, India e Italia si incontrano dando luogo a sonorità ricche di fascino e di cultura anche grazie alle storie raccontate dal Griot Pape Kanoutè (kora, voce) e da Rashmi V. Bhatt (percussioni indiane, ektara, voce), che in questa occasione si siederanno, ciascuno con la propria tradizione musicale per scoprire un nuovo linguaggio universale.
Venerdì 11 Luglio - Passeggiata
insegnanti qualificati senegalesi di Calabasse d’eau (Percussioni ad acqua).
Auditorium Chiesa del Carmine dalle ore 17:00 pm
Proiezione di due video documentaristici: il primo sulla situazione in Kenya, realizzato dalla Ndugu Mdogo, troup giornalistica di strada di Nairobi e il secondo sulle attività e la presentazione dell’associazione Hospitalia dei Romei.
Sabato 12 Luglio - Auditorium Chiesa del Carmine dalle ore 17:00 pm
Convegno “Cambiare l’immagine dell’Africa in Europa e dell’Europa in Africa”.
Immagini stereotipate di un’Africa e di un’Europa che non esistono.
Saluti: Paolo Raffaelli (Sindaco di Terni)
Introduce e coordina: Paolo Tamiazzo (Responsabile Cooperazione Internazionale Arci Umbria)
Intervengono:
- Eugenio Melandri (Direttore della rivista Solidarietà Internazionale)
- Secondo Ferioli ( Presidente di Chiama L’Africa)
- Guido Barbera ( Presidente del Cipsi)
- Danilo Poletti ( Vice Presidente Hospitalia dei Romei)
- Cleophas Adrien Dioma (Direttore artistico e organizzatore di “Ottobre Africano”)
- Martino Coppola (Rappresentante di Soli d’Africa)
((((Un’Africa che rispecchia solo quello che i media e le agenzie di viaggio ci vogliono far vedere, malattie e safari, guerra e baobab, carestie e luoghi incontaminati. Un’Europa che viene pensata in modo riduttivo come un’ancora di salvezza, benessere economico e possibilità di crescere...sarà vero?!?))))
Domenica 13 Luglio - Piazza dei Popoli
All’interno di P.za dei Popoli, Harambee, con la collaborazione di Forme dell’Anima, propone uno stage di danza africana con l’insegnate Libera Ceccarelli e un percussionista senegalese.
sabato 28 giugno 2008
Questo il titolo di una petizione promossa dal sito avaaz.org.
E' un piccolo segnale, ma è già qualcosa rispetto all'ingiustificato silenzio della società civile occidentale (noi, ahimè, compresi)... e allora per cominciare a correre ai ripari, mettiamo una firma per questa petizione...e pensiamo a qualcosa da organizzare per non restare passivi di fronte a questo scandalo democratico.
LINK PER FIRMARE:
http://www.avaaz.org/en/save_zimbabwe/
posted by fufu
venerdì 27 giugno 2008
mercoledì 18 giugno 2008
Campagna "Africa C'è"_il video
La campagna di sensibilizzazione vuole portare nelle piazze d'Italia il volto positivo dell'Africa e dimostrare che il continente nero con la sua gente ha tanto da insegnarci. L'Africa è la culla dell'umanità ma sempre più spesso lo consideriamo un continente alla deriva, che non si salverà senza il nostro aiuto. La nostra campagna vuole superare questo stereotipo e proporre l'Africa della sociatà civile che sa organizzarsi da se per progettare un futuro basato sull'autodeterminazione.
Soli d'Africa è parte integrante di questo grande messaggio e gestirà le tappe di Terni e di Avellino. Nel frattempo vi proponiamo un assaggio dell'evento.
http://www.chiamafrica.it/master/visualizza.asp?ID=1&spot=090&cartella=centro&pagina=1
martino
venerdì 13 giugno 2008
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha approvato all’unanimità il “Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti” denominato “Carta di Roma”, già approvato ad aprile dal Consiglio Nazionale della Federazione della Stampa.
Entra così a pieno titolo fra gli strumenti di lavoro del giornalismo italiano il testo che gli organismi rappresentativi della categoria hanno deciso di produrre, anche sulla base delle preoccupazioni espresse dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, dopo che alcune recenti vicende di cronaca hanno mostrato l’esigenza di un’informazione accurata, responsabile, non sensazionalistica.
Nella Carta, che fa perno sul fondamentale criterio deontologico del “rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati”, si invitano fra l’altro i giornalisti a “adottare termini giuridicamente appropriati”, a “evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte” e “comportamenti superficiali e non corretti, che possano suscitare allarmi ingiustificati”.
I soggetti promotori si impegnano ad inserire le tematiche relative all’immigrazione tra gli argomenti trattati nelle attività di formazione dei giornalisti, e ad istituire un Osservatorio indipendente, d’intesa con istituti universitari e di ricerca e altri organismi, che sottoponga a periodico monitoraggio l’evoluzione del modo di informare su un fenomeno di rilievo crescente.
Il link al protocollo:
http://www.odg.it/download/carta_di_roma.doc
martedì 10 giugno 2008
Per fare il punto e mettere in cantiere le nuove iniziative (alcune delle quali già fissate per questa estate), Soli d'Africa vi invita domenica mattina all'incontro nella sede del Cipsi - Chiama l'Africa, via Colossi 53, terzo piano Roma (fermata metro B, San Paolo).
Tra le altre cose, discuteremo del gruppo, delle iniziative, del concorso letterario e di come strutturare il gruppo. Se vuoi essere parte integrante di Soli d'Africa o semplicemente per ascoltare, comunicare, criticare, suggerire, "accorrete numerosi" domenica mattina. Se invece non potete essere dei nostri, potete mandarci mail (solidafrica2007@libero.it) per suggerimenti, promuovere iniziative nella vostra città, indicarci eventi ai quali potremmo partecipare o semplicemente indicarci qualche tema da affronatre nei prossimi incontri.
Grazie della collaborazione e... suggerite!
posted by fufu
venerdì 30 maggio 2008
Sabato,24 Maggio COLLEgaMONDO
è questo il nome della giornata del 24 Maggio organizzata a Urbino da Linea 21 e da Soli d’Africa.
Immersa nella natura e con vista spettacolare nel parto del Colle (presso la portineria del collegio il Colle), l’iniziativa ha messo insieme musica e intrattenimento su alcune riflessioni e tematiche africane. COLLEgaMONDO, iniziato alle 16 è durato fino a dopo la mezza notte e ha visto alternarsi dj set, Soli d’Africa, Pikkio dj, The Passengers e infine il concertone dei People of the Sun (Rage Against The Machine tribute).
Soli d’Africa, oltre aver portato la mostra fotogrAfrica Europa-Africa Africa-Europa ZeroDistanze, si è esibita in un piccolo intrattenimento teatrale, dove si affrontano in tre momenti diversi dei modi di affrontare la vita quotidiana vissuta nelle varie generazioni dalle persone che abitano nei due continenti (ripreso dall’Incontinente Bianco di Giobbe Covatta).
lunedì 19 maggio 2008
Concorso Letterario "Le Mille e Una Africa"
Innanzitutto vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno inviato i loro elaborati, decidendo così di partecipare alla prima edizione del nostro concorso.
Invitiamo tutti a leggere le opere e a votare quella che riterrete maggiormente meritevole.
La modalità di voto è molto semplice: basta inviare una mail al nostro indirizzo, solidafrica2007@libero.it indicando una sola preferenza per ogni sezione (poesia, racconto breve e romanzo)... E' possibile inviare preferenze dal proprio indirizzo mail solo una volta...
POESIE
Africa, un cervo
Alla tua terra
Caramogia
In/migrare
Goccia d' Africa
Ritmo senza tetto
Sahariana
Variazione su una corda di infinito
RACCONTI BREVI
Batuk
I dubbi di Kipter
Il ballo di San Vito a Marrakech
Il bimbo guerriero
Il diavolo di numidia
Marocco il paese del mio destino
Noi siamo vivi
Pioggia
Pozzo
Solo un pò di terra
Un arcobaleno di nome Africa
Un caso
Villaggi vacanza
ROMANZI
Alessandro Magno e l' amuleto magico
Il latin lover di Nairobi
.
L'AFRICA NEL CUORE DI POTENZA
Ecco il servizio del giornalista Diego Ponzè sull'iniziativa di Potenza di Soli d'Africa, in collaborazione con UNATERRA, bottega del commercio equo e solidale e la compagnia teatrale ABITO IN SCENA.
postato da FUFU
martedì 13 maggio 2008
Borse Master per Cittadini pvs
“Gestione e valorizzazione delle risorse agro-forestali in una prospettiva di sviluppo sostenibile del territorio”
Università Politecnica delle Marche (Italia) a.a. 2007-2008
Enti Promotori:
- CESTAS Organizzazione di Cooperazione Internazionale - Ente di Formazione
- Ministero degli Affari Esteri Italiano D.G.C.S.
- Facoltà di Agraria dell’ Università Politecnica delle Marche (Italia)
Scadenza del termine per l’invio delle domande di ammissione: 30 Maggio 2008
Obiettivi del Master: formare produttori e dirigenti pubblici e privati che operino o vogliano inserirsi nell’ambito della gestione e valorizzazione delle risorse agro-forestali ed ambientali in paesi del Sud del Mondo dove lo sviluppo rurale e la salvaguardia ambientale delle aree agricole devono fondarsi sulla valorizzazione di tutte le risorse endogene delle stesse: risorse fisiche, biologiche, economiche e culturali.
Lingua del corso: Italiano, è previsto un corso di rafforzamento della lingua italiana all’inizio del periodo accademico.
Borse Cestas-Mae:
Sono disponibili 15 Borse di studio riservate a candidati provenienti dai paesi in via di sviluppo individuati prioritari dal Ministero degli Affari Esteri:
- Mozambico, Malawi, Etiopia, Sierra Leone, Tunisia, Gibuti
- Ecuador, Cile, Perù, Bolivia, Nicaragua.
La borsa Cestas-Mae copre i costi di:
- Viaggio A/R dalla capitale di provenienza alla città di Ancona. Se il viaggio avverrà in aereo, il
biglietto dovrà essere acquistato in classe Economy.
- tasse di iscrizione al master
- vitto e alloggio per un anno
- assicurazione
Requisiti per l’assegnazione della Borsa Cestas- Mae:
- Cittadinanza di un Paese in Via di Sviluppo tra quelli individuati come prioritari dal Ministero degli Affari Esteri.
- titolo accademico dichiarato corrispondente ad una laurea specialistica o di vecchio ordinamento (previgente il DM 509/99) conseguibile in Italia, conseguito entro la data di scadenza di questo bando di candidatura (30 maggio 2008)
- età compresa fra 23 anni già compiuti al momento della scadenza del bando ed i 45 anni non ancora compiuti al momento della scadenza del bando
- è richiesta una buona conoscenza certificata della lingua italiana (è comunque prevista la frequenza obbligatoria di un corso di sostegno di lingua italiana, propedeutico all’attività formativa).
Vedere Bando del Master in “Gestione e valorizzazione delle risorse agro-forestali in una prospettiva di sviluppo sostenibile del territorio” nel sito dell’Università Politecnica delle Marche http://www.univpm.it/ alla sezione: “Accedi alla sezione studenti > Bandi concorsi e regolamenti > Master”.
pubblicato da martino